Mondo PD/S - Pacomix 2


Torna all'indice delle recensioni PD Nella prima metà degli anni novanta, la Thalion, una software house tedesca di provata fede amighista, autrice, tra l'altro, degli splendidi No Second Prize e Lionheart, rilasciò un piccolo puzzle-game con visuale dall'alto, Atomix (a sua volta derivazione del classico Soko-Ban), nel quale, al comando di un piccolo mirino dalla foggia quadrata, bisognava ''ricostruire'' complesse particelle molecolari, riunendone i singoli elementi (cioè gli atomi) entro un tempo stabilito.
Rappresentate da piccole sfere, le sottoparti atomiche (e il mirino stesso) potevano però subire uno spostamento esclusivamente attraverso linee rette e, oltretutto, la loro corsa non poteva essere interrotta se non da ostacoli fissi (solitamente le pareti delimitanti l'area di gioco): perciò, armato di pensiero laterale e colpo d'occhio, il giocatore, studiando la planimetria dei vari livelli, doveva pianificare in anticipo il percorso che avrebbero dovuto poi compiere le minute palline, affinchè potessero ricongiungersi nell'esatta posizione.

Clicca per ingrandire Pacomix potrebbe essere considerato come un ''figlio illeggittimo'' del vetusto predecessore: la struttura-base accomunante ne tradisce, difatti, le origini, ma le comparazioni, a guardar bene, terminerebbero qui, poichè gli autori, ben sapendo che un'idea vecchiotta, seppur buona, riproposta senza ulteriori aggiunte non avrebbe raggiunto i consensi sperati, hanno pensato bene di estenderne il ''plot'', introducendo (anche a tutto vantaggio della giocabilità) interessanti e succose novità.

Innanzitutto, lo scopo principale è stato modificato: non è più necessario, infatti, effettuare improbabili ricostruzioni di formule chimiche, giacchè il compito che il protagonista (uno sferoide provvisto di occhi) deve espletare è, più semplicemente, quello di raccogliere i numerosi oggetti (che cambiano a seconda dell'ambientazione selezionata) sparsi lungo l'area. L'alterazione dell'obiettivo ultimo non implica, però, cambiamenti o riduzioni della difficoltà generale: a far da giusto contrappeso a questa, tutto sommato secondaria mancanza, pensano infatti irritanti respingenti, la cui collisione, alle volte, si rivela essere un ''passaggio obbligato'', bombe (occhio!), segnali di stop (bloccano la pallina), teletrasportatori, frecce unidirezionali ed enigmatici interruttori.
Clicca per ingrandire Inoltre, la raccolta completa della ''semina'' non autorizza automaticamente il passaggio al livello successivo: per completare uno schema, è necessario guadagnarne l'uscita.

Ristrutturazione completa anche per ciò che riguarda il lato estetico: l'essenzialità visiva di Atomix (o Soko-ban?) è stata difatti sostituita da un tratto grafico più elaborato (la risoluzione è di 640x256 pixel), effetti sonori migliori, musiche orecchiabili e fondali vivaci; ancora, la scarsità delle opzioni presenti nell'anziano genitore ha ceduto il testimone ad un'ordinata schermata di ''configurazione'' (tramite la quale è possibile salvare e/o caricare partite, selezionare l'ambientazione che più ci aggrada (Classic, CPU, The Moon, Blob, Medieval, Inka) e visualizzare una sottopagina informativa) e ad un utile ed intuitivo editor di livelli.

Insomma: completo, divertente, ben strutturato, visivamente gradevole e altamente longevo: nulla, forse, si può pretendere di più da un gioco del genere ''strizza- neuroni''.

MAX1200

Globale: 84%
Piacevole

Configurazione minima: 68020 - 2MB Tipologia: Freeware
Configurazione consigliata: --- Quota di registrazione: ---
Multitasking: No Chipset: AGA

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