L'Amiga RC5 Team
Roberto: | Ciao Thomas, sei il fondatore e il webmaster dell'Amiga RC5 Team, quindi sei senz'altro anche la persona più indicata per spiegarci in cosa consista la sfida all'RC5. Cosa ci puoi dire?
| Thomas: |
Per prima cosa vorrei dire che senza i partecipanti, la comunità Amiga e tutti
coloro che hanno dato il loro contributo con vari mezzi tutto questo non
sarebbe mai decollato come invece ha fatto. L'Amiga RC5 Team è un impegno di gruppo
che mira, tra le altre cose, a provare che (la comunità) Amiga è ancora una
forza da tenere in considerazione, e a mettere in luce la debolezza degli
attuali sistemi di cifratura forzando uno dei metodi più 'forti' mediante
l'utilizzo di tempo macchina altrimenti sprecato.
Facciamo tutto ciò prendendo parte come un unico gruppo nell'organizzazione
non-profit Distributed Net, che attualmente è l'unico concorrente per il
premio di 10.000 dollari che la ditta di sicurezza statunitense RSA Labs ha
messo in palio per chi troverà la chiave segreta in grado di sbloccare un
messaggio cifrato con l'algoritmo noto come RC5-64. Come termine di paragone,
a NetScape Navigator e agli altri browser è consentito, per le loro
trasmissioni protette, solo l'uso di chiavi a 40 bit, molto più deboli.
Distributed Net sarebbe in grado di forzare questo tipo di protezione in pochi
secondi.
Parte dell'interesse nell'impegno di Distributed Net deriva da un sistema di
classifiche basato sulla quantità di lavoro portata a termine dai singoli e
dai team, oltre naturalmente alla quota in denaro che è possibile vincere. Per
noi una posizione alta nella classifica significa mettere in luce Amiga.
Ciascun membro del team fa girare un programma client sulla propria macchina,
il quale lavora a bassa priorità (sfruttando cioè il tempo CPU che
non verrebbe comunque usato, in modo da non disturbare il lavoro quotidiano),
prende dei blocchi di chiavi da una rete di server, controlla queste chiavi ad
una ad una alla ricerca di quella "buona" (approccio a "forza bruta") e infine
spedisce i risultati per farli includere nella classifica. Più computer
partecipano, più lavoro sarà fatto e migliore sarà la nostra posizione in
classifica. Incoraggiamo i nostri membri ad usare almeno un'Amiga per tutto
ciò, ma sono benvenute anche altre piattaforme.
| Roberto: | All'interno della sfida ci sono numerosi team che si danno battaglia per raggiungere una migliore posizione in classifica. Come e perché hai deciso di creare anche un Team Amiga?
| Thomas: |
Per un certo periodo di tempo mi sono interessato al problema della cifratura,
e ho seguito con moderato interesse prima la sfida DESChall e poi quella di
Distributed Net. Questo fino a che non è apparso un client per Amiga, momento
in cui per curiosità chiesi su IRC chi altri lo stesse usando. Venni così a
scoprire che anche qualcun altro pensava che sarebbe stato interessante
formare un team e io mi offrii volontario per mettere su una pagina web, per
vedere se fossimo riusciti a far partecipare altri ancora. In definitiva tutto
è cominciato quasi per gioco, come una cosa divertente da fare sotto la
bandiera Amiga. Dopo poco tempo sempre più persone cominciarono ad aggiungersi
e il gruppo divenne via via più serio. Fu quindi necessario un bel po' di
lavoro per rendere attraenti le pagine web, aggiungere un elenco di membri,
aggiungere le statistiche e per far partire una mailing list, mentre nel
frattempo scalavamo rapidamente la classifica.
Inoltre D.Net, che è interessata principalmente nell'esploarazione delle
frontiere del calcolo distribuito, sta lavorando ad un modello che alla fine
diventerà "open source" (sorgenti liberi) e consentirà di innestare a mo' di
"plug in" praticamente qualunque problema che richieda una grossa potenza di
calcolo, il quale userà da subito tutte le macchine collegate disponibili. Al
momento c'è solo un client che prende parte alle sfida RC5 e di tanto in tanto
alla sfida DES (un altro algoritmo di cifratura molto usato), ma presto se ne
aggiungeranno altri. Per esempio in questo modo si potrebbero svolgere
ricerche sugli scacchi distribuiti e su vari problemi matematici, oppure
generare un film d'animazione, o addirittura aiutare gli scenziati nella
ricerca sul DNA per combattere le malattie. Ci stiamo muovendo verso qualcosa
di meglio che la semplice conclusione della sfida RC5, e ci piacerebbe
esplorare queste possibilità sotto la bandiera "Distributed Amiga". Non so
come evolverà tutto questo, staremo a vedere.
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Il successo dell'Amiga RC5 Team
Roberto: | L'Amiga RC5 team sta facendo un gran bel lavoro, è piazzato sesto tra migliaia di gruppi. Come mai siamo così veloci, specialmente se paragonati ad altri gruppi legati a singole piattaforme, che sicuramente potrebbero contare su una base d'utenza molto maggiore? Forse gli amighisti sono più informati, o più esperti (mediamente), cosicché è più facile che prendano parte ad un'impresa come questa, le cui motivazioni non sono così chiare a prima vista. O forse sono semplicemente più uniti. Cosa ne pensi?
| Thomas: |
Sono convinto che il motivo risieda essenzialmete nella coesione della
comunità Amiga. Gli Amiga che prendono parte alla sfida costituiscono una
minoranza molto piccola rispetto alle masse rappresentate principalmente da
Windows e Linux (forse l'un percento), ma dal momento che queste ultime sono
frammentate in tanti gruppi più piccoli, noi, come un'entità singola, possiamo
tenere una posizione più alta anche con 'minori' mezzi.
| Roberto: | Stando alle statistiche sembra che stiamo guadagnando rapidamente terreno sul gruppo in quinta posizione, e diventiamo anche sempre più veloci. Come mai? C'è sempre più gente che entra a far parte del gruppo, oppure la gente che già ne fa parte sta via via passando al PPC? Oppure i partecipanti stanno portando nel gruppo un numero sempre maggiore di PC? Quali sono le prospettive a medio e lungo termine, secondo te?
| Thomas: |
Il team ha cominciato con solo il client per 68K, e questo è il tipico campo
d'applicazione dove conta la potenza di calcolo bruta, non l'eleganza del
sistema operativo. Per questo motivo il numero sempre maggiore di utenti
dotati di PPC, quando è uscito anche il client per PPC, in effetti ha avuto un
impatto ben visibile nella nostra velocità complessiva. A parte questo, molti
utenti Amiga possiedono anche un PC che fa da 'cavallo da tiro', talvolta
più di uno se si includono anche le macchine sul posto di lavoro. Vale la pena
notare che la potenza teorica di tutti gli Amiga del gruppo si attesta intorno
al 40% di quella totale, quindi i veloci PPC riescono piuttosto bene a
pareggiare il bilancio. Infine il gruppo continua anche a crescere. Coltiviamo
la speranza di avere 2000 membri entro la fine dell'anno. Chi lo sa poi cosa
porteranno i piani di Amiga, forse arriverà presto una nuova macchina, per non
parlare dell'OS 3.5 e delle schede G3 che potrebbero darci un'ulteriore
spinta. Ma potremmo anche assistere al ritiro di alcuni membri se non succede
nulla. In definitiva potrei affermare che nel breve termine cresceremo
lentamente ma costantemente, nel lungo termine... chi lo sa? Altre due
settimane?
| Roberto: | E gli altri gruppi migliorano quanto noi? Se crescessero più rapidamente di noi alla fine potrebbero raggiungerci.
| Thomas: |
Al momento nessun gruppo cresce (in media) più velocemente di noi, anche se
nell'anno passato ci sono stati esempi di gruppi che improvvisamente hanno
cominciato ad incutere timore, ma abbiamo un considerevole distacco su tutti
i team più vicini, e stiamo guadagnando terreno sia sul 5 che sul 4.
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Altre sfide: il SETI
Roberto: | Recentemente c'è stata una discussione riguardo al fatto se convenisse o meno prendere parte in altre sfide simili, come il SETI. Secondo te cosa dovrebbero fare gli amighisti per mettere in luce la nostra piattaforma? Già che ci sei potresti darci anche qualche spiegazione sul SETI.
| Thomas: |
SETI è una sigla che significa "Search for Extra Terrestrial Intelligence"
(ricerca di intelligenze extraterrestri). L'idea di fondo è la stessa
dell'RC5: ci sono tantissimi dati e si usano dei computer in rete per suddividere
il problema e cercarne una soluzione mediante forza bruta. La differenza è che
mentre l'RC5 è un problema quantificabile con esattezza, con una e una sola
soluzione che sarà senz'altro trovata in un tempo non noto, SETI è una ricerca
in una regione di cielo e una banda di frequenze più o meno definite, con un
risultato non certo, ma per un periodo di tempo predeterminato (due anni).
Inoltre D.Net è una organizzazione senza scopo di lucro fatta di volontari con
motivazioni politiche e tecnologiche, mentre SETI è costituita da ricercatori
sponsorizzati da grosse aziende, con interessi scientifici ed economici.
Naturalmente il SETI suscita più interesse essendo più 'ghiotto' per i media,
ma gli sviluppi di Ditributed Net avranno un impatto ben maggiore nelle nostre
vite quotidiane, sia sul piano politico che su quello tecnologico, dal momento
che la probabilità che il SETI scopra qualcosa nella sua limitata ricerca è
prossima allo zero, anche se l'effettiva esistenza di intelligenze
extraterrestri di qualche tipo è piuttosto probabile.
Per ora l'RC5 e le occasionali sfide DES (l'ultima delle quali è durata appena
22 ore!) sono il veicolo migliore per mettere in luce Amiga. Anche se SETI è
incredibilmente popolare la sua infrastruttura non è ancora evoluta al punto
da garantirci un qualche impatto, come invece sotto l'obrello di D.Net, per non
parlare del fatto che non esiste ancora un client SETI per Amiga nel momento
in cui scrivo. Inoltre SETI è molto avido di risorse e potrebbe non essere
indicato per l'Amiga medio (usa 15 mega di memoria), e la sua implementazione
corrente non è adatta al multitasking. Naturalmente potremmo spostarci in
massa con tutte le altre macchine, ma così facendo divideremmo la potenza di
calcolo e perderemmo inesorabilmente terreno nella classifica RC5. Ma al di là
di queste considerazioni pratiche, sì, abbiamo in mente di fare molto altro
oltre l'RC5, specialmente considerando che questa particolare sfida potrebbe
terminare in qualunque momento alla scoperta della chiave. Altra cosa da
notare è che la sfida RC5 non era molto conosciuta alla massa, mentre
ora SETI, che attira l'immaginazione di molti, sta piano piano portanto
l'attenzione dei media non solo su sè stesso, ma anche sulle imprese simili.
A mano a mano che i computer e addirittura le applicazioni si connettono l'uno
con l'altro questo interesse non può far altro che crescere. Questo può
significare che se l'Amiga ristagnerà alla fine andrà a fondo, ma può anche
voler dire che sempre più gente ci vede e si incuriosisce, e sicuramente se
gli Amiga di prossima generazione saranno ben equipaggiati per questo tipo di
connessione potrebbero rivelarsi la scelta popolare per queste sfide.
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Come contribuire
Roberto: | Dopo le tue esaurienti e interessanti risposte i nostri lettori potrebbero aver voglia di unirsi all'Amiga RC5 Team. Possono partecipare tutti o accettate solo utenti dotati di macchine veloci?
| Thomas: |
Chiunque può entrare a far parte del gruppo, purché abbia un'Amiga con almeno
un 68020 dato che il client gira solo su quello. Anzi, voi tutti siete
incoraggiati ad unirvi al team con tutte le macchine che possedete, non
importa quanto lente, dato che tutti questi piccoli contributi contano. E poi
non si sa mai, la vostra macchina potrebbe essere quella che troverà la
chiave giusta.
| Roberto: | Gli eventuali lettori interessati dovranno scaricare e istallare il client. È difficile? Potresti suggerire loro qualche indirizzo a cui far riferimento per aiuti o ulteriori informazioni sulla sfida o sull'Amiga RC5 Team?
| Thomas: |
L'installazione è piuttosto semplice e con l'aiuto dell'interfaccia grafica Myzar
anche il mantenimento è facile, ma ci sono parecchie opzioni e altre cosette
che potrebbero scoraggiare un novizio al momento della partenza, per cui è
saggio leggere il beneamato manuale :) . Naturalmente in caso di problemi è
disponibile una grande quantità di aiuto sia sulle pagine web, sia sulla
mailing list, e anche in E-Mail.
La pagina del nostro gruppo: http://distributed.amiga.org (ci sono link alla
sezione files, a quella dell'uso e delle informazioni sull'istallazione,
praticamente tutto quello che può servire sapere e anche di più).
Se le pagine web non dovessero rispondere alle domande, potete scrivere a
rc5@amiga.cistron.nl (in inglese) o iscrivervi alla mailing list (i dettagli
su come entrare a far parte del gruppo e su come iscriversi alla lista si
trovano sempre sulla homepage).
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Riguardo a Thomas
Roberto: | Thomas, ora è mio dovere informarti che i nostri lettori sono molto curiosi. Sicuramente ora vorranno sapere qualcosa di più su di te. Quando comprasti il tuo primo Amiga? Qual'è la tua configurazione attuale, e per cosa la usi? E naturalmente dicci pure tutto quello che vuoi sugli altri tuoi interessi e hobby, e in generale su quello che ti pare.
| Thomas: |
Ho desiderato un Amiga da quando vidi per la prima volta le recensioni nel
1986 o giù di lì, e finalmente nel 1988 potei permettermi un 500. Il mio
attuale 4000 è equipaggiato con una Cyberstorm MKII 060/50, 64 mega di Ram, HD
da 3.5 giga, CyberVision64/3D e monitor da 17 pollici, più altra robetta come
una scheda di rete Ariadne e la multiseriale HyperCOM 4. L'uso che ne faccio
comprende comunicazioni (E-Mail/WWW/IRC, ci girano anche due mailing list),
produttività (PhotoShop/QuarkXPress sotto ShapeShifter, vari progetti per
pagine web), giochi (Doom, Heretic e naturlamente FreeCIV), programmazione
(beh, ARexx) e altro. Oltre al mio Amiga mi piace l'heavy metal più pesante,
faccio finta di suonare la chitarra elettrica, adoro la pizza, nuotare, le
vacanze in Ungheria e il bel tempo in genere. Ho 28 anni, single, negli ultimi
cinque anni ho fatto diversi lavori legati all'informatica, dal programmatore
al webmaster, e credo che continuerò così anche nel futuro, a meno che non mi
dovessi stancare.
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La situazione Amiga
Roberto: |
E infine la domanda inevitabile: cosa ne pensi della attuale situazione Amiga? Possiamo sperare in un futuro più roseo?
| Thomas: |
Naturalmente la speranza c'è sempre, e se hai bisogno di chiedere quale sia la
situazione, beh, non va bene. :) Credo che se gestita come si deve la
filosofia Amiga, se non proprio il computer come lo conosciamo, potrebbe avere
successo, ma ci vorrà del tempo, molto duro lavoro e probabilmente qualche
altra scottatura prima che tutto sia detto e fatto.
| Roberto: | Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato, Thomas, buon cracking e lunga vita all'Amiga!
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